Lettere di caduti e reduci del Cadore nella Seconda Guerra Mondiale

Lettere di caduti e reduci del Cadore nella Seconda Guerra Mondiale

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Gli epistolari dal fronte, nonostante la censura e l’autocensura, offrono sempre un’immagine viva e immediata dell’esperienza vissuta e della coscienza dei soldati, tanto lontane dalle motivazioni ufficiali del conflitto.

Nelle lettere dei militari cadorini ritroviamo i sentimenti dei contadini-operai, partecipi dei problemi familiari, che lasciano ai margini “storie di guerra”, privilegiando la speranza del ritorno con consigli, suggerimenti, previsioni.

Le azioni di guerra e il nemico, il freddo, la fame e la paura, i vaglia generosi inviati ai familiari e i pacchi, indispensabili alla sopravvivenza, e che pure non si vorrebbero chiedere, appaiono un corollario di fronte all’ansia di rassicurare, di consolare, di non accrescere le preoccupazioni dei familiari.

Le testimonianze affettuose e composte che precedono gli epistolari inquadrano queste figure di umanissimi contadini-soldati.

 

Informazioni
Autore Serpellon Adalgisa, a cura di
Editore Marsilio Editori